XXIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
Gesù ci insegna a pregare. Che caratteristica deve avere la preghiera? La costanza e la certezza dell’ascolto, da parte di Dio.
Gesù ci insegna a pregare. Che caratteristica deve avere la preghiera? La costanza e la certezza dell’ascolto, da parte di Dio.
Questa domenica il protagonista del Vangelo è un Samaritano, quindi un diverso e perlopiù un lebbroso. È presentato come un modello di fede e di amore. Il vangelo ci presenta che la salvezza è offerta a tutti, e in particolare ai meno privileggiari. Nove lebbrosi saranno guariti, il Samaritano sarà anche Salvato.
Il vangelo di oggi ci presenta la comunità cristiana, dove tutti si riconoscono servi senza utile, sereni e felici di poter donare, amare e sacrificarsi per Dio per i fratelli.
La nostra comunità parrocchiale celebra San Gerolamo: san Gerolamo, padre della chiesa, è rimasto famoso per la sua traduzione della Bibbia, dai testi originali in ebraico e greco, al latino. Il Vangelo di oggi ci parla di una rete gettata bel mare, ché raccoglie ogni genere di pesce, bisogna avere discernimento, ché ci arriva dalla Sacra Scrittura, per scegliere il bene. Ignoratio scrupturarum ignoratio Christi est.
Per attualizzare il vangelo di oggi, è come se Gesù ci dicesse: perché voi, figli della luce, non comprendente l’urgenza di questo tempo? Perché vi mantenete inerti, distratti, e non ricorrete al rimedio drastico della conversione al Vangelo?
La Croce è l’abisso dell’abbassamento ma è anche l’apice della Gloria, l’esaltazione della Gloria Pasquale. Come il Servo sofferente del canto di Isaia, anche Gesù è esaltato e costituito Signore dell’essere intero che egli ha redento e ricondotto a Dio.
Gesù continua il suo cammino verso Gerusalemme, con la ferma volontà di obbedire al Padre. La decisione per il Regno di Dio, la sequela di Cristo, richiede maturità e serietà, perseveranza e fatica, dopo seria riflessione su deve operare una scelta radicale, un totale amore per Cristo, totale libera interiore.
Il brano evangelico, trova la sua giusta comprensione, la sua chiarezza, in un brano della lettera di San Paolo ai Filippesi, che dice: non fate nulla per rivalità, o vanagloria, ma ciascuno di voi, con tutta umiltà, consideri gli altri superiori a sé stesso. Ciascuno non cerchi l’interesse proprio, ma anche quello degli altri.
Per comprendere bene il brano del Vangelo di questa domenica, bisogna fare riferimento ad un altro vangelo, quello di Matteo, il vangelo di Luca, riferisce che un tale chiede a Gesù: Signore sono pochi quelli che sì salvano? Chi si salverà? Questo è nelle mani di Dio. Noi possiamo solo mettere in pratica la Parola del vangelo; Venite, benedetti dal Padre mio, ricevete in eredità il Regno preparato per voi fino dalla creazione del mondo. Perché ho avuto fame, e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere…