IV DOMENICA DI AVVENTO

Questa domenica ci presenta la figura di San Giuseppe, destinato da Dio ad assumere la paternità legale dì Gesù. La missione di Giuseppe, sottolineata da Matteo, consiste nell’introdurre Gesù nella stirpe di Davide, cioè nella corrente viva della speranza e della promessa.

II DOMENICA DI AVVENTO

Nella seconda domenica di Avvento, si staglia davanti a noi la figura di Giovanni il battista: Lui annunzia tutto quello che i giudei attendevano in un futuro incalcolabile, si realizzava nella persona di Gesù. Abbiamo qui la ragione ultima dell’esigenza della conversione: l’uomo deve rivolgersi a Dio, perché Dio si è rivolto verso gli uomini.

I DOMENICA DI AVVENTO

Il messaggio di Gesù in questo brano del vangelo di Matteo, insiste più sul fine dell’essere e della storia che non sulla fine del mondo. C’è innanzitutto il tema della vigilanza e dell’attenzione al mistero dell’azione di Dio. “Vigilate… tenetevi pronti.”

XXXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

La prima lettura, tratta dal profeta Malachia, che per egli studiosi è un pseudonimo, “messaggero del Signore”. Egli descrive il giorno del Signore, l’evento decisivo e risolutivo della storia umana. Dio instaura il suo regno di giustizia e di pace, sarà destinato a coloro ché: hanno timore del mio nome “. I poveri, gli affamati, i sofferenti, e collegandomi al Vangelo i perseguitati.

COMMEMORAZIONE DI TUTTI I FEDELI DEFUNTI

Domenica XXXI durante l’anno, commemorazione di tutti i fedeli defunti. Il miglior commento a questa celebrazione, sono le parole dell’apostolo Paolo alla comunità di Corinto: “Quando questo corpo corruttibile si sarà vestito dì incorruttibilità e questo corpo mortale di immortalità, sì compirà la parola della scrittura: la morte è stata ingoiata per la vittoria, dov’è ho morte la tua vittoria, dov’è ho morte il tuo pungiglione?”

TUTTI I SANTI

Questa solennità ci ricorda che siamo chiamati tutti alla santità, che è aprirsi all’amore di Dio. La nostra santità inizia con il battesimo, fino ad arrivare, come dice san Giovanni nella seconda lettura, simili a Lui, perché lo vedremo come Egli è.